Ottavio Pinarello, breve
profilo dell’artista e alcune notizie
Ottavio
Pinarello, pittore e fotografo, nasce a Padova e cresce in un ambiente
ricco di stimoli artistici e letterari. Gli studi classici, tra storia,
letteratura e filosofia, e una sua naturale tendenza all’indagine
introspettiva lo spingono alla riflessione sui significati fondanti
dell’esistenza. Molto presto avverte che attraverso l’arte, la pittura
in particolare, poteva portare avanti il suo percorso di analisi, con la
possibilità di esprimersi in piena libertà. Dopo un breve periodo
figurativo, i suoi lavori maturano in una fase informale in cui
l’interesse per la materia viene messa a confronto con le sensazioni
dell’anima. Ed è proprio la volontà di esplorare i sentimenti umani che
lo porta progressivamente in una successiva fase simbolista in cui
Pinarello si spinge nel complesso ambito dell’indagine psicologica e
concettuale, tramite l’uso nelle sue opere del profilo stilizzato del
volto umano, calato in sfondi tra l’astratto e l’informale. Da diversi
anni approfondisce ulteriormente questo suo percorso simbolista e, oltre
a lavori strettamente pittorici, realizza opere in cui attua una
commistione di pittura e fotografia, creando un gioco di scambio di
ruoli tra realtà pittorica e fotografica.
Le immagini fotografiche per l’artista sono la rappresentazione di una
realtà interiore, di concetti e pensieri altrimenti non visibili, e che
diventano percettibili paradossalmente grazie all’uso dello strumento
fotografico solitamente deputato alla rappresentazione del tangibile,
mentre la realtà esteriore è rappresentata pittoricamente dai profili
stilizzati, che talvolta contengono gli scatti fotografici come dei
gusci esterni, altre volte li osservano come immobili spettatori. In
altre situazioni Pinarello ribalta ulteriormente le realtà percepite,
sostituendo il “profilo pittorico” con un “profilo fotografico”, quasi
in una sorta di trasfigurazione, di metamorfosi, sottolineando il gioco
di scambio di ruoli in cui convivono e cercano di comunicare le diverse
dimensioni oggetto della rappresentazione. In ogni caso nelle opere
quello che non si riesce a distinguere visivamente è il confine tra le
due realtà, fotografica e pittorica, che appaiono distinte e fuse al
contempo. Recentemente, sulla scia delle opere ideate per la sua mostra
personale “Women Day” (2013) al Museo MD’N, Pinarello esegue
anche particolari ritratti utilizzando la sua specifica tecnica di
commistione pittura-fotografia: il ritratto fotografico, trasferito su
tela, con l’intervento pittorico di sfondo si carica di profondità e
atmosfera peculiari, che portano il soggetto in una dimensione priva di
riferimenti spaziali e temporali.I
suoi lavori, pubblicati anche dalla rivista Arte Contemporanea, sono
presenti in diverse collezioni private, di gallerie, di fondazioni e di
musei. Pinarello, che ha collaborato per molti anni tra l’altro col
recentemente scomparso Paolo Barozzi (giàassistente personale di Peggy Guggenheim e noto
gallerista) e col critico Gillo Dorfles, ha esposto in numerose
mostre personali in gallerie e spazi istituzionali, come quelle al
Museo d’Arte ModernaMUSINF e al Museo MD’N
nelle Marche o la retrospettiva che gli hanno dedicato nel 2015 il
Comune e i Musei Civici di Padova, e in esposizioni come
Arte Padova, l’Arte Fiera di Bologna, o come
Open, la rassegna internazionale collaterale della Biennale
di Venezia. Nel 2016 anche la Fondazione Cini di Venezia ha
acquisito opere di Ottavio Pinarello per la propria collezione.
Successivamente, tra il 2019 e il 2020, i Musei Civici agli Eremitani
di Padova hanno acquisito sue opere per la collezione di arte
moderna e contemporanea. Nel 2022 anche i Musei Civici di Treviso
hanno acquisito il suo lavoro per la propria collezione, destinandolo
alla sede del Museo Bailo - Galleria del Novecento...
Oltre ad aver realizzato numerosi scritti e
articoli sul mondo dell’arte e i suoi personaggi, Ottavio Pinarello è
autore del libro fotografico “Paolo Barozzi, una passione per l’arte”,
con la prefazione di Gillo Dorfles, un volume pubblicato nel 2011
oggetto di numerose presentazioni, dalla Biennale di Venezia,
allo
Spazio Krizia a Milano, dallo spazio Feltrinelli in via
del Babuino a Roma, all'Ateneo Veneto a Venezia, solo per
ricordarne alcune...
Nella foto: Gillo Dorfles, Ottavio
Pinarello, Paolo Barozzi, Milano, 2011
Di Ottavio Pinarello hanno
scritto e parlato diversi personaggi del mondo dell'arte, come
l'architetto e critico Marianna Accerboni, il gallerista e
scrittore Paolo Barozzi (già assistente personale di Peggy
Guggenheim), il critico e curatore Giorgio Bonomi, il direttore
del MUSINF Prof. Carlo Emanuele Bugatti,
la curatrice dott.ssa Maria Giovanna
Coletti (presidente della Fondazione Centro Studi Tiziano),
il critico e curatore Diego A. Collovini (già professore
all'Accademia di Venezia, ora docente di storia dell'arte moderna presso
l'Accademia Belle Arti G. Tiepolo di Udine), l'artista ed editore
Antonio D'Agostino, il
giornalista, scrittore e critico d'arte
Giuliano Dal Mas,
il curatore Paolo De Grandis (ideatore di OPEN la collaterale
della Biennale e della Mostra del Cinema di Venezia), l'artista,
scrittore e critico Gillo Dorfles, la curatrice dott.ssa
Elisabetta Gastaldi (conservatore dei Musei Civici Eremitani di
Padova), lo scrittore e critico statunitense Alan Jones (autore
del noto libro su Leo Castelli), la fotografa Maria Mulas
(nota artista, sorella di Ugo Mulas), il giornalista e scrittore prof.
Ennio Rossignoli, la curatrice Simona Zava (Museo MD'N),
lo studioso Marino Zorzi (direttore dal 1989 al 2007 della
Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia).
E'
già passato diverso tempo dalla scomparsa del caro amico Paolo Barozzi,
ma la sua assenza si sente ancora molto forte: Il primo di dicembre
2018, a Milano, è improvvisamente mancato Paolo Barozzi, già
assistente personale di Peggy Guggenheim a Venezia e successivamente
gallerista, giornalista, critico e scrittore, uno dei personaggi più
rappresentativi e interessanti che dalla seconda metà del novecento fino
ad ora sono stati protagonisti del panorama dell'Arte Contemporanea
nazionale e internazionale...
(continua..)
Alcune notizie in
generale su O. Pinarello:
(altre info nei links in alto a sinistra: Opere, Mostre
ed Eventi, Pubblicazioni)
- Musei Civici agli Eremitani(Padova):
presentato il 21 Ottobre 2021, nella suggestiva cornice della Sala del
Romanino, il libro Il sorriso di Antonello di
Diego A. Collovini, romanzo storico incentrato sulle serie
problematiche che artisti, letterati e uomini di cultura avevano quando
si occupavano di tematiche religiose nel periodo tra Riforma e
Controriforma, a cavallo tra '500 e '600, potevano essere infatti
accusati di eresia dal Tribunale della Santa Inquisizione... Libro
presentato da Elisabetta Gastaldi, conservatore Museo d'Arte
(Musei Civici Eremitani), dall'artista Ottavio Pinarello, con
l'autore Diego Collovini, docente di storia dell'arte moderna
presso l'Accademia Belle
Arti G. Tiepolo di Udine.
- Giornata del Contemporaneo, dal 5
dicembre 2020 (sedicesima edizione, organizzata dall'AMACI
Associazione dei Musei d'Arte Contemporanea Italiani), la
Galleria Nuovo Spazio (Udine - Venezia) presenta una video-mostra
on-line di artisti contemporanei che vede presente anche il lavoro
dell'artista Ottavio Pinarello: Getulio Alviani, Marina
Apollonio, Jean Arp, Bernard Aubertin, Alberto Biasi, Luciano Chinese,
Dadamaino, Salvador Dalì, Lucio Fontana, Giovanni Korompay, Anton Zoran
Music, Yoichi Ohira, Ottavio Pinarello, Arnaldo e Giò Pomodoro, Medardo
Rosso, Emilio Scanavino, Shozo Shimamoto, Turi Simeti, Gunther Uecker,
Emilio Vedova:
- Volume "Il Corpo
Solitario - L'autoscatto nella fotografia contemporanea" scritto dal
critico Giorgio Bonomi e pubblicato nel 2017 da Rubbettino Editore. Una
rassegna esaustiva di artisti nel panorama internazionale, in cui Bonomi
ha dedicato un certo spazio a Ottavio Pinarello e alle sue opere. - Vedi la parte del volume dedicata a O.
Pinarello
- Vedi l'intervista a Ottavio Pinarello pubblicata
dalla rivista "Arte Contemporanea" e realizzata da Paolo Barozzi.Nota: P. Barozzi, già amico e assistente personale di
Peggy Guggenheim negli anni '60, è diventato successivamente un noto
gallerista tra Venezia e Milano; oltre ad aver esposto i più grandi nomi
del panorama nazionale (da Rotella a Vedova, da Parmeggiani a Dorazio...),
è stato uno dei primi a proporre ed esporre in Italia, visto anche il
suo contatto con Leo Castelli, artisti come Jasper Johns, Dennis
Hoppenheim, Lichtenstein, Rauschenberg, Andy Warhol, Allan Kaprow,
Joseph Kossuth solo per ricordarne alcuni.